domenica 31 gennaio 2010

Parliamo di Sceneggiatura 3° parte

Abbiamo il nostro Soggetto, che altro non è che l’esposizione della nostra idea. Tramutare il Soggetto in sceneggiatura richiede un ulteriore passaggio intermedio: La Scaletta.

La Scaletta altro non è che una successione di azioni che raccontano tutto il nostro film.
Ogni paragrafo racconta un avvenimento per azioni, niente dialoghi (in linea di massima) è quando gli investigatori fanno un resoconto dell’inseguimento di una preda, esempio:

Dal soggetto:
I tre ragazzi arrivano in cima alla collina dove li attende una dura prova, Paul p visivamente provato mentre Lu non sente molta fatica, questo fa innervosire Paul che attacca Lu facendolo cadere.

La scaletta:
Jin arriva in cima alla collina seguito da Lu e Paul.
Paul arranca nella polvere mentre Lu è fresco come una rosa.
Paul tira un calcio a Lu che cade atterra, continuando a far inervosire Paul.

Che succede? In pratica si inizia a spiecare come accadono relative azioni, chi cammina avanti, chi è indietro, il tipo di conflitto che c’è tra i ragazzi. Mentre il Soggetto spiega “cosa” succede, la scaletta ne spiega il “Come”.

Dalla scaletta è poi semplice passare alla sceneggiatura, essa infatti ci traccia i punti di controllo del nostro percorso. Dalla scaletta possiamo finalmente estrapolare più nel dettaglio la dinamica di certe azioni, che magari nel soggetto paiono semplici, ma poi nella pratica sono molto più difficili da realizzare. La scaletta ci dà anche i primi tempi di azione e quindi ci fornisce una prima bozza del ritmo. Se vediamo che ci sono troppe azioni in un determinato passaggio (che magari possono appesantire la visione, rallentando troppo il ritmo), possiamo cambiare il tipo di azione o fare dei tagli. All'inverso, ci potremmo accorgere che una determinata successione di azioni non basta a raccontare tutto quello che vogliamo, ma abbiamo bisogno di qualche passaggio in più.

Ora possiamo parlare di sceneggiatura.

La Sceneggiatura contiene principalmente le battute del nostro film, che avranno una localizzazione nello spazio e nel tempo, in più ci saranno delle indicazioni per le azioni degli attori (qui ci viene in aiuto la scaletta).
Un film è di solito diviso in 3 atti, un prologo, uno sviluppo e un finale.
Gli Atti (e quindi l'intero film) sono composti da Scene.
Una Scena ha un inizio, uno sviluppo e una fine. Ogni Scena ha il compito di narrare una parte del film, deve contenere azione dosata dal giusto ritmo, ogni volta che termina una scena una parte del film deve essere stata raccontata, svelata, ma allo stesso tempo deve contenere un aggancio per la scena successiva.
Prendete la classica chiusura di una scena sopra una foto, nella scena successiva si parlerà del personaggio sulla foto.
Nelle narrazioni a più protagonisti si usa spesso raccontare più storie contemporaneamente. Avremo un cambio di ambientazione e personaggi ad ogni scena, ma ogni volta che una scena finisce, spunta un particolare, un anticipazione che verrà raccontato quando il filo temporale delle scene si ricongiungerà.
La durata di ogni scena è variabile, di solito dipende sempre dal ritmo della narrazione, la regola è: non bisogna stufare lo spettatore, continuare a rigirare intorno ad una cosa per far durare di più una scena, diventa noiso a lungo andare. Il detective che gira per la stanza mentre fa un monologo su chi potrebbe essere l'assassino, diventa emozionante e lascia con il fiato sospeso, ma se dopo 10 minuti non ha ancora terminato, diventa soporifero e da poliziesco diventa demenziale.

Come si impagina una sceneggiatura?

La cosa più facile è utilizzare un programma che faccia tutto da solo, come Celtx ( http://www.celtx.com/ ).
Vediamo come è strutturata una scena:

IN CIMA ALLA COLLINA - POMERIGGIO
Jin cammina in testa al gruppo silenzioso
Paul e Lu lo seguono da dietro

PAUL
(con il fiato corto)
Ma com'è che non siamo ancora arrivari?

LU
(Fresco e gioviale)
E piantala cretino, non vedi che ormai ci siamo?
(sogghignando)
Che c'è sei fuori allenamento?

PAUL
Che cazzo ti ridi....
(si avvicina verso Lu che ora gli da le spalle e gli rifila un calcio dietro la schiena)

LU
(cade atterra in ginocchio tossendo e ridendo allo stesso tempo)

JIN
(si mette tra i due)
Fermi, basta così, siamo arrivati...
(Guarda verso est)
il maestro ci attende....

Lu si rialza un po' dolorante e i tre si incamminano verso il tempio in cima alla collina.

In questa fase è bene mantenere la stesura più pulita possibile. Informazioni sulle inquadrature e le transizioni dovrebbero essere evitate in questa fase, ci occuperemo di loro nella parte relativa allo shooting script.

In breve:
Il titolo è scritto in maiuscolo, con l'idicazioni temporali e spaziali, ogni scena ha un titolo e una collocazione, questo serve soprattutto per identificare i luoghi di ripresa (siano essi reali o 3d).
Le azioni sono quasi sempre mancanti, si tende a dare una una descrizione iniziale della scena lasciando il resto ai dialoghi che da soli devono dare un impatto emozionale non indifferente, per questo si tende ad usare meno descrizioni possibili.
Le azioni sono più che altro riferite ad avvenimenti (suona il telefono, l'auto si ferma ecc...) oppure come nell'esempio, per indicare il movimento del gruppo, per le azioni dei singoli personaggi si utilizzano le parentesi.
Le informazioni tra parentesi sono delle linee guida per capire lo stato d'animo degli attori o indicare dei movimenti che devono compiere, anche qui non si deve esagerare, scrivere che l'attore è triste non lo farà sembrare triste, piuttosto dobbiamo creare un'atmosfera o un dialogo che lo facciano sembrare triste.

Per studiare delle sceneggiature professionali, vi consiglio una ricerca su internet:
http://www.kinematrix.net/articoli/ora_di_religione_sceneggiatura.htm
http://www.attoripercaso.it/copioni-commediaanglosassone.htm

Nessun commento:

Posta un commento