domenica 31 gennaio 2010

Parliamo di Sceneggiatura 1° parte

Questo è un piccolo approfondimento su soggetto e sceneggiatura, una piccola base di quello che ci aspetta nella guida. Non si tratta di un capitolo della guida, ma di un approfondimento a parte per fare più chiarezza su certi punti che possono risultare oscuri a molti.

Idea e soggetto.

L'idea è una cosa personale, da quello che sono arrivato a capire ognuno ha un modo diverso di catturare le idee, c'è chi si fa ispirare da una canzone, chi da una frase, chi da una discussione, il succo del discorso è: mantenere aperta la mente, osservare ogni cosa come se fosse la prima volta che la guardate, fatevi delle domande, inventatevi le risposte.
Un'idea è forte quando in poche righe riuscite a spiegare il succo della vostra storia, se non ci riuscite, vuol dire che l'idea non è abbastanza forte.
Ricordate però che più forte e brillante è l'idea, meno lunga deve essere la storia, prendiamo in esame il film: “Il curioso caso di Benjamin Button”, abbiamo un idea forte, “ il protagonista nasce vecchio e ringiovanisce con l'età”,
In principio, si trattava di un racconto, neanche di un romanzo, come si fa non far annoiare il pubblico per 2 ore, mentre raccontiamo la vita del protagonsita?
Semplice, si inseriscono altre storie nel mezzo, infatti, se avete visto il film, avrete notato che si parla molto anche degli altri personaggi, in più c'è il personaggio della ragazza che legge il diario, che viene rivelato piano piano.

Prendiamo un'idea semplice: “Un gruppo di superstiti su un isola deserta, accadono cose strane e inspiegabili”. Con questi ingredienti si può cucinare tutto e niente, si può tirare avanti la storia praticamente all'infinito, non si sa niente dei protagonisti, ma il tutto ci viene rivelato man mano grazie alle sapiente mani degli sceneggiatori che riescono sempre a stupire e gettare un esca per non farti perdere l'episodio successivo (dopo cercheremo di capire come ci riescono).

L'idea da sola non basta, bisogna preparare un Soggetto per poter esporre ad un possibile finanziatore la nostra storia, soprattutto se la nostra idea non sembra tanto forte all'inizio.

Si sente spesso parlare di Soggetto, cos'è, a cosa serve?
Il soggetto è il riassunto della vostra storia, deve contenere lo sviluppo dell'idea. Di solito il soggetto non è più lungo di una o massimo due pagine, ma il tutto dipende se si sta scrivendo per un corto, un lungometraggio o una serie televisiva. Il segreto però è la sintesi, dobbiamo solo raccontare cosa accade, si devono evitare i dialoghi (salvo si voglia proprio mettere una battuta su cui ruota il tutto), la lettura deve essere facile e scorrevole.

Ma come si racconta una storia?
Sganciamoci un attimo dallo specifico campo cinematografico e parliamo più in generale.
Una storia ruota intorno all'idea, attorno a delle azioni, in una storia c'è sempre un conflitto.
Per conflitto non si intende sempre una battaglia, alle volte il conflitto è anche nella mente del protagonista, la sfida che deve vincere per riscattarsi e migliorarsi ecc...
La classica suddivisione in 3 atti può essere di molto aiuto quando si scrive una storia.
1° atto: presentazione e introduzione del conflitto e dei personaggi;
2° atto: qui abbiamo il culmine del conflitto;
3° atto: risoluzione del conflitto, il finale.

Queste non sono regole ferree da rispettare, imbrogliando un po' le carte è possibile far leva sulla psicologia dello spettatore, che aspettandosi inconsciamente i 3 atti, viene colto di sorpresa e quindi si produce intrattenimento.
Facciamo degli esempi con ognuno dei 3 atti.

Nel film “Memento”, abbiamo una suddivisione strana degli atti, perchè il finale ci viene mostrato nella prima scena, all'inizio del primo atto.
Lo spettatore (o almeno io), rimane disorientato nei primi minuti del film, ci si sente smarriti, però questo ci porta a prestare attenzione ad ogni parola del protagonista, vogliamo capire cosa sta succedendo, non possiamo non capirci niente a soli 3 minuti dell'inizio del film.

Variamo invece il secondo atto, questa cosa è molto più comune, infatti ormai non ci si fa più caso, anche perchè ci si accorge quasi sempre quando sta per succedere.
Nel secondo atto abbiamo il culmine del conflitto, il protagonista dopo mille peripezie è arrivato davanti alla sua meta:
Jhonny Mnemonic, alla fine del secondo atto, quando il suo scopo era semplicemente cancellarsi i dati che ha in testa, salta fuori un nuovo conflitto: nella sua testa c'è la cura per la malattia. In questo punto viene svelato il vero conflitto e si ha il classico Climax del film.

Che succede invece a variare il terzo atto?
Si fa un aggancio, ci viene detto, questo è il finale per questo conflitto, ora bisogna affrontarne un altro....
Torniamo quindi a parlare di Lost, ecco cosa fanno gli sceneggiatori:
In un episodio abbiamo una storia che ha un inizio e una fine, può sembrare strano, ma c'è sempre, magari si parla di uno o più personaggi di solito si racconta un avvenimento della loro vita che bene o male ci appaga una curiosità su uno o più personaggi (chi erano, cosa avevano fatto ecc...).
Tra una scene e l'altra c'è sempre l'altra storia, quella dell'Isola e dei personaggi coinvolti su di essa.
Questo tipo di storia ci viene sempre raccontata in 3 atti, ma al contrario dell'altra, il conflitto a volte non viene risolto, la storia viene tirata e stirata, il conflitto viene sempre risolto nella puntata successiva (o a volte la serie successiva), oppure, quando viene apparentemente risolto, salta fuori qualcos'altro, ci viene mostrata una scatola chiusa, magari la aprono, ma fanno vedere solo le loro facce, oppure ti mostrano il contenuto, ma la scena finisce (aggancio) e o finisce la puntata o si attacca con un'altra scena, magari dall'altra parte dell'isola, per cercare di sbrogliare un'altra matassa.


A seguire, alcune regole di base per scrivere una sceneggiatura.

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